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giovedì 17 settembre 2009

PARADISO E INFERNO

I concetti di paradiso e inferno non furono introdotti dalla tradizione Giudeo-Cristiana ma esistevano da millenni in altre culture, come la Persiana ed Indiana. I Tibetani dipingono molti livelli di paradiso e di inferno, che è uno stato temporaneo della mente, piuttosto che una tortura duratura. Il dopo vita era un tema comune anche nella teologia Egizia, che tendeva ad essere più positiva e meno focalizzata sui tormenti dell’inferno.



Come riferisce Massey:
“I prototipi di inferno e purgatorio ed il paradiso terrestre si trovano tutti nell’Amenta Egiziana…. L’inferno Egizio non era un luogo di dolore eterno, ma di estinzione di coloro che erano malvagi irrecuperabili. Si deve ammettere, ad onore e gloria della divinità Cristiana, che un dio di tormento eterno è un ideale distintamente Cristiano, a cui gli Egizi non giunsero mai. Il loro era il dio tutto parentale, Padre e Madre in uno solo il cui cuore si pensava sanguinasse in ogni ferita di umanità sofferente, e il cui figlio era rappresentato nel personaggio del Confortatore.24”

La parola “Hell (Inferno)” è derivato anche dalla dea Europea Hel, il cui utero era un luogo di immortalità. I Cristiani demonizzarono questo utero e lo resero un luogo di dannazione eterna, e poiché i vulcani erano considerati entrate nell’utero della Madre Terra, esso divenne un inferno infuocato. L’inferno originale Pagano non aveva località e veniva spesso situato nello stesso luogo del paradiso.



La natura dell’inferno è così variata con la cultura e con l’era. Alcune culture ritennero che l’inferno fosse il rigido inverno; così, era localizzato vicino al Polo Sud, il “pozzo senza fondo”, da cui si pensava venisse l’inverno. Questa varietà infernale è riflessa nelle scritture Giudeo-Cristiane: Matteo e Giuda parlano ambedue di inferno di oscurità, mentre Matteo si riferisce ad un inferno di luce/fuoco. Matteo parla anche di un inferno ove il corpo e l’anima vengono annichiliti, ed uno dove l’anima viene punita per l’eternità. Nella Bibbia in generale, l’inferno è descritto come limitato ma senza fine; esso è più alto e più basso. L’inferno viene descritto anche come un lago di fuoco e zolfo, ma un pozzo senza fondo, ecc.

“La discesa all’inferno da parte del salvatore è una occorrenza comune all’interno di molte mitologie, che si trova nelle storie di Adone, Bacco, Balder, Ercole, Horus, Gesù, Krishna, Mercurio, Osiride, Quetzalcoatl e Zoroastro.25 “
Questa parte del mito rappresenta il sole che entra nell’utero dell’oscurità, notturna e stagionale. Il sole, naturalmente è il solo esperto sull’inferno lui che è ritornato per parlare di esso; da qui, è il sole che è l’autorità immortale sul dopo vita. Graves riferisce il significato di inferno all’interno del mito:
“La parola che usano gli astronomi per indicare il sole nel suo punto alto di ascensione è perielio. Ora potete notare che c’è un Hell (Inferno) in questa parola (peri-hel-ion); almeno si può far risalire all’Inferno, o l’Inferno ad essa. Helion, l’ultima parte di questa parola dai Greci era pronunciata Elios, ed è sinonimo con Acheronte, che viene generalmente tradotto con Hell (inferno). Sicché noi abbiamo “peri”, che significa intorno, su, ed “helion”, Hell (inferno) – cioè, il sole attorno all’Inferno.26”


Fondamentalmente, i concetti di paradiso e inferno eterni sono stati utilizzati per andar bene alle necessità dei sacerdoti manipolatori, che vendono i loro prodotti attraverso la bramosia per il paradiso e la paura dell’inferno.
Come dice Doane:
“Il paradiso era nato dal cielo, e nutrito da sacerdoti astuti, che resero l’uomo un codardo ed uno schiavo. L’inferno fu costruito dai sacerdoti, e nutrito dalle paure e fantasie servili dell’uomo durante le ere quando le prigioni della tortura furono riconosciute parti di ogni governo, e quando si supponeva che Dio fosse un tiranno infinito, con risorse infinite di vendetta.27”

Citazioni:
24. Massey, EBD, 107-9.
25. Doane, 2 14-5.
26. Graves, BS, 78-9.
27. Doane, 391.

FONTE: Spiritualità razionale e laica


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