Non esistono verità assolute o dogmi insindacabili. Questi sono solo strumenti concepiti per soggiogare la vostra mente

lunedì 23 gennaio 2012

PERLE DI INTOLLERANZA

che si commentano da sole

a cura di Mauro Polacco

Benedetto XVI°
“Omosessualità mai giustificabile: è contro la natura".
Anche se ammette ritardi e coperture nella gestione
del caso di Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di
Cristo, pedofilo, tossicomane e padre di diversi figli illegittimi.
“Le creature sono differenti le une dalle altre e
possono essere protette, o, al contrario, messe in pericolo,
in modi diversi, come ci mostra l’esperienza quotidiana.
Uno di tali attacchi proviene da leggi o progetti,
che, in nome della lotta contro la discriminazione,
colpiscono il fondamento biologico della differenza fra i
sessi.”

Padre Cipriano de Meo, noto esorcista cappuccino:
“Un comportamento a dire poco orrendo, e comunque satanico, è l'omosessualità.
In questo caso, siamo ad una pratica che va contro natura e se non
ci pentiamo, siamo potenzialmente destinatari della perdizione e della condanna,
della esclusione dal Regno dei Cieli. E questo lo dice San Paolo e il Catechi -
smo".

Monsignor Ennio Appignanesi, arcivescovo emerito di Potenza:
“La omosessualità è oggettivamente contro natura, gay o si nasce, ed allora
è una malattia, un difetto di fabbricazione, o si diventa per vizio". Precisa:
"le relazioni omosessuali, comunque le si guardi, sono un abuso innaturale, un
violentare le cose, e bisogna dire che questi atti, fanno ribrezzo, la vita gay è
ripugnante se non la si accetta con la santa rassegnazione e la castità necessaria.
La Chiesa non discrimina affatto l'omosessuale che va trattato con delicatezza
e pace” (ma se ha appena detto che sono ripugnanti e difettosi...ndr).
“Credo che questa storia dell'orgoglio gay, di chi in modo arrogante vuole
fare la sfilata a Roma, capitale del cristianesimo, sia una cosa sporca e ripugnante.
Non è pensabile fare passare per normale una cosa che è contro natura".

Padre Gabriele Amorth:
“Qualsiasi unione, etero o gay, non suggellata dal matrimonio, si considera
peccaminosa e dunque esclude dalla comunione".

Mons. Odo Fusi Pecci, arcivescovo emerito di Senigallia:
“I tre nemici della Chiesa oggi sono la massoneria (...). Anche gli ebrei negano
Cristo, che per loro mai è venuto davvero al mondo, ed infine i gay, che
con la loro cultura e le loro tesi contro natura, offendono Cristo".

Monsignor Serafino Sprovieri, arcivescovo emerito di Benevento:
“L'omosessualità, quando sconfina in atti o peggio ancora ostentazione, è
sbagliatissima. Se i gay si accontentano e sorridono di questa condizione, bene
per loro. Anche i camorristi, dopo aver commesso le loro cattive azioni, si autocelebrano
e festeggiano. La condizione gay è negativa. Dovrebbero fare
come Adamo nel Paradiso terrestre, provare vergogna. Quando Adamo viene
scoperto nudo, si nasconde all'occhio di Dio. Sa che ha commesso il male e ne
prova ripugnanza, stessa cosa che un gay dovrebbe fare. Ma la cultura relativista
del tempo, ammette anche questo".

Mons. Paolo Rigon, vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico ligure:
“Non si nasce omosessuali, la nascita dell’omosessuale è rarissima, nel
senso di disfunzione ormonale o fisica. Quindi, dal momento che l’omosessualità
è indotta, bisogna prenderla dall’inizio, perché così si può superare, attraverso
la psicoterapia”.

Carlo di Pietro, membro attivo della Milizia di San Michele Arcangelo:
(parlando del Gay Pride):
“(...)perché invece di favorire queste schifezze nella Capitale (…). Vergogna
signora e dico signora (minuscolo) Polverini... invece di vantarsi di avere
amici gay (...), visto che appoggia in maniera così spudorata iniziative tanto
diaboliche???

Mons. Giacomo Babini:
“Mussolini fu un dittatore, ma va anche detto che Mussolini non fu il male
assoluto e fece anche cosa buone e va rivalutato. Molto meglio lui che un Vendola
attuale, almeno Mussolini aveva caratura di statista, il pugliese nemmeno
quella, ma solo di venditore di fumo e per altro gay.”

E per finire, una dichiarazione shock che tocca anche il gravissimo fenomeno
dei preti pedofili:
Mons. Giacomo Babini Vescovo Emerito di Grosseto:
“Ma io come Vescovo sarei maggiormente comprensivo
con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua
condizione che di questi viziosi. Le dico di più, se mi fosse
capitato un pedofilo non lo avrei denunciato, ma cercato
di redimere. Un padre come é il Vescovo per un sacerdote,
non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con
i viziosi bisogna essere intransigenti."


Articoli correlati per categorie



0 commenti: