Voglio qui pubblicizzare un libro di Mario Guarino e di seguito riporto un articolo di Claudio Simeoni, tutti e due trattano la figura del famoso (o forse è meglio definirlo famigerato) Padre Pio. Un personaggio che, come già testimoniato dall'amico Mario Trevisan in un suo articolo che ho riportato qui (sua esperienza in prima persona), si rivela essere un falso e bugiardo, ma che purtroppo l'ignoranza popolare continua a portare in auge e a adorare questa persona abietta, ignorante e truffatrice.
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La vera storia di padre Pio, che nessuno ha mai raccontato.
L’apprendistato di un santo all’italiana
– Estasi, vessazioni e peperoni • Divine malattie e umani privilegi •
Stigmate, furbizie e sospetti • Camerati, massoni e avventurieri.
Sangue, sesso, soldi e sortilegi – La strage degli “Arditi di Cristo” • Figli spirituali e comari di vita • Risse e sortilegi.
Segregazione, ricatti e scandali – “L’operazione Candelabri” • Uno showman iracondo • Il banchiere di Dio.
Indulgenze plenarie e pecuniarie – “Libertà” a pagamento • Il supermiracolo finale.
Il pio business – Il mercimonio del beato • Affari con le stigmate • Il business del santo.
Mario Guarino, giornalista, è autore di numerosi libri. Con la Kaos edizioni ha pubblicato: Berlusconi. Inchiesta sul Signor tv (1994, scritto con Giovanni Ruggeri); Fratello P2 1816 (2001); Santo impostore. Controstoria di padre Pio (2003).
PERCHE’ DAVANTI A “PADRE
PIO”
IMBROGLIONE, TRUFFATORE
E PIU’ CHE SOSPETTO DI
GENOCIDIO DIRETTO,
LA CHIESA CATTOLICA
COSTRINGE IN GINOCCHIO
CENTINAIA DI MIGLIAIA DI
PERSONE?
Di Claudio Simeoni
Da dove trae origine la necessità della chiesa
cattolica di costruire i propri santi davanti ai quali e attraverso i
quali costringere gli Esseri Umani in ginocchio?
Nei sistemi religiosi antichi, che per brevità
chiameremo Pagani, c’era il concetto religioso secondo cui
l’eroe, per i propri meriti, bussava alle porte dell’Olimpo
rivendicando il proprio diritto divino davanti agli DEI.
Chi era l’eroe?
L’eroe era colui che modificando e attrezzando sé
stesso costruiva per gli Esseri Umani delle condizioni migliori nelle
quali esistere. Facendo questo traeva dei vantaggi per sé
stesso e per il Sistema Sociale nel quale viveva. Ad esempio SATURNO,
di Roma antica, entra nello sconosciuto, apprende l’agricoltura
e i vantaggi di GIUSTIZIA, trasferisce quanto impara fra gli Esseri
Umani arricchendo il Sistema Sociale sia attraverso la pratica
dell’agricoltura che nella devozione a GIUSTIZIA. Queste sono le
azioni per le quali Saturno viene onorato. SATURNO diventa un DIO
perché ha trasformato sé stesso ed è
riconosciuto e indicato come DIO all’interno del Sistema Sociale
che per la sua azione ha migliorato le condizioni di vita. Lo stesso
vale per ERCOLE e in generale per gli eroi sia dell’antica Roma
che della Grecia antica. Essi si attrezzano per combattere mostri che
tentano di distruggere i Sistemi Sociali umani. Per farlo si
attrezzano, si modificano, diventando DEI e accedendo all’Olimpo.
Il sistema sociale diventa il terreno in cui l'Essere
Umano si misura. Mette in atto le trasformazioni della sua vita
attraverso le sfide per migliorare la qualità del Sistema
Sociale nel quale è nato. Attraverso le sfide nella sua
esistenza, l'Essere Umano diventa un DIO (separa sé stesso, la
propria coscienza dal crogiolo di DEI che compongono ogni Essere
della Natura) trasformando la morte del corpo fisico in nascita del
corpo luminoso.
E’ la costruzione del benessere all’interno
del Sistema Sociale umano che determina il diventare DIO dell’eroe,
dell'uomo consapevole. Nell'uomo consapevole le sfide tendono ad
Armonia; Peitò il suo modo d'agire; Contesa Furente la sua
difesa; Amicizia il consesso degli uomini; Afrodite le sue emozioni.
Il Sistema Sociale riconosce quell’eroe un DIO
perché ha ricevuto dei doni da quell’eroe. Dei doni che
non avrebbe ricevuto se quell’eroe non si fosse trasformato
attraversando il fuoco della conoscenza e della consapevolezza usando
il proprio coraggio.
Su questa base concettuale, psichica ed emozionale
propria dei Paganesimi antichi e fatta propria dal Paganesimo
moderno, il cristianesimo ha costruito la sua truffa.
L’intento del cristianesimo nella lunga guerra che
ha imposto ai Paganesimi antichi era quello di spostare la centralità
dell’attenzione degli Esseri Umani dal Sistema Sociale in cui
vivevano alla struttura della gerarchia cattolica quale
manifestazione tangibile del suo dio padrone in terra. Costringere
gli Esseri Umani ad agire in funzione della gloria e della ricchezza
della chiesa cattolica anziché del Sistema Sociale in cui
vivevano. Costringerli a costruire benessere per la chiesa cattolica
privando del benessere i Sistemi Sociali le cui persone dovevano
essere immiserite e costrette in ginocchio a maggior gloria della
chiesa cattolica.
La centralità non era più la Società
degli uomini, ma la chiesa cattolica in quanto padrona degli uomini.
La santificazione, a quel punto, non era più
quella dell’eroe che migliorava il benessere sociale, ma era
quella del truffatore, del ladro, dell’assassino, del mafioso e
del missionario che danneggiando i Sistemi Sociali costruivano la
gloria, il potere e la ricchezza della chiesa cattolica.
E' proprio l'“insegnamento” di Gesù
espresso nei vangeli che indica come truffare le persone: è
sufficiente impedire loro di prendere in mano delle pietre davanti ad
affermazioni e a pretese demenziali:
“Gesù rispose:
"Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla: chi mi
glorifica è mio Padre, di cui voi dite: "E' nostro Dio";
ma non lo conoscete. Io si, lo conosco; e se dicessi di non
conoscerlo sarei, come voi, un bugiardo. Ma lo conosco ed osservo le
sue parole. Abramo, padre vostro, esultò di gioia al pensiero
di vedere il mio giorno: lo vide e ne tripudiò". Gli
risposero i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai veduto
Abramo?". Gesù rispose loro: "In verità, in
verità vi dico: prima che Abramo fosse io sono". Dettero
allora piglio alle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose
e uscì dal tempio.” Giovanni 8,
54-59
Il truffare, imbrogliare, ingannare è l'attività
che viene ripresa da Paolo di Tarso a maggior gloria del suo dio
padrone:
“E sia pure: io non vi
sono stato d'aggravio; ma da furbo qual sono, v'ho presi con
inganno.” Paolo di Tarso Corinti II 12,16
E' dottrina fondamentale cristiana l'uso della menzogna
al fine di sottomettere gli Esseri Umani. La menzogna che viene usata
soltanto dalle gerarchie per sottomettere, attraverso l'inganno, le
persone del gregge che il buon pastore porta al macello della vita.
Per contro, le pecorelle del gregge non devono usare la menzogna o
l'inganno nei confronti del buon pastore, ma docili devono percorrere
la strada del macello. Solo chi inganna, truffa, imbroglia, uccide
gli uomini indifesi può essere elevato agli altari dalla
chiesa cattolica. Le persone in ginocchio, coloro che pregano il
santo, confermano il diritto della chiesa cattolica a distruggere le
società civili; la vita degli uomini a sua maggior gloria.
Migliaia di processi davanti ai tribunali civili
testimoniano le necessità delle società civili di
liberarsi dalla pratica distruttiva della chiesa cattolica e della
sua necessità di dominio degli uomini.
All’interno del progetto di distruzione delle
società civili si inserisce la figura di Francesco Forgione
detto padre Pio.
Cosa ha fatto questo personaggio, chiaramente malato di
morte, per ricevere onori divini dalla chiesa cattolica?
Non starò a documentare passo per passo la sua
attività di distruzione sociale, mi limiterò a citare
quanto questo personaggio ha fatto per arricchire la chiesa cattolica
e come abbia agito per danneggiare gli Esseri Umani. Mi limiterò
a parlare del suo disprezzo per gli Esseri Umani che lo ha reso santo
agli occhi della chiesa cattolica.
Scopo della famiglia cattolica è quella di
distruggere il divenire psico-emotivo dei ragazzi al fine di renderli
dipendenti (esattamente come all'eroina) dall'idea della provvidenza
del dio sull'immagine del quale vengono costretti a riversare i loro
sentimenti.
La costrizione educazionale imposta dalla famiglia viene
ampliata e trasformata in malattia psichica attraverso la scelta
soggettiva di fagocitare facendo propri i modelli costrittivi
imposti. Le analisi cliniche hanno dimostrato che Padre Pio era
malato di istrionismo.
Se ad un bambino viene imposto di non masturbarsi con
minacce e terrore ha davanti a sé due scelte o farlo di
nascosto mettendo in atto delle strategie per non venir scoperto o
fustigarsi, imporsi privazioni, mortificazioni al fine di far proprio
l’ammonimento. Nel primo caso diventerà un uomo nel senso
che avrà imparato che la sua persona è importante e che
deve essere protetta con delle strategie difensive, nel secondo caso
diventerà un malato di morte il cui scopo sarà quello
di imporre la propria malattia ad altri. In questo Francesco Forgione
divenne abilissimo.
Sarà per le botte in testa subite dal padre unite
alla superstizione nella quale venne educato o sarà perché
alla superstizione volle sommare altra superstizione sta di fatto che
le fobie sessuali crescevano. La perversione sessuale arrivò
al punto tale che a nove anni la madre lo sorprese a flagellarsi,
cioè a reprimere le sue pulsioni sessuali. Si giustificò
con la madre affermando che stava imitando il supplizio ricevuto da
Gesù.
La sua ferocia nei confronti della libertà
sessuale fu tale da distruggere a colpi di forbice il lavoro di una
ragazza, tale Adriana, che di domenica si stava applicando dei nastri
sul vestito e prese a bastonate un amico che, viste le sue condizioni
psico-fisiche, gli consigliava di amoreggiare con qualche ragazza.
Normalmente questi comportamenti sbocciano in patologie
sessuali caratterizzate dal possesso dell’oggetto “amato”.
Non è più una relazione di “partecipazione-amore”
con l’altro, ma diventa esercizio sessuale volto al possesso e
alla distruzione della personalità dell’altro.
Non è più Venere-Afrodite, ma diventa
stupro.
Cosa del resto alimentata dalla chiesa cattolica e dalla
superstizione nella quale viveva la famiglia di Francesco.
Nel 1902, cioè all’età di quindici
anni, in un tema in classe affermava, dal libro di E. Malatesta “La
vera storia di padre Pio” ed Piemme pag. 33: “Oh
se fossi re!… combatterei prima di tutto il divorzio, da molti
cattivi desiderato, e farei si che il sacramento del matrimonio fosse
maggiormente rispettato… Io cercherei di illustrare il mio nome
col battere sempre la via del vero cristiano; guai poi a coloro che
non volessero seguirla. Li punirei subito o col metterli in prigione
o coll’esilio oppure con la morte.”
Il desiderio psicologico di questi santi cattolici è
sempre quello di macellare gli uomini a maggior gloria del proprio
dio!
Figuratevi un bambino cresciuto mitizzando le stigmate
di un altro Francesco e con forte propensione all’isterismo e al
fanatismo, con turbe psichico-sessuali da immaginarsi aggressioni del
demonio per mascherarsi le tensioni di vita che tentano di
esprimersi. Questo tipo di personaggi, specialmente femminili, erano
molto comuni negli anni cinquanta primi anni sessanta, oggi sembra un
po’ meno anche se sicuramente si rincontrano ancora fra i
bigotti e le bigotte e fra i loro bambini.
E’ inutile parlare di malattie psicosomatiche. Data
la struttura sessualmente costretta, questo personaggio metteva in
essere delle strategie per non rimanere nel convento dove la vita era
troppo dura. Quando l sessualità è offesa le tensioni
psichiche si manifestano in “bisogno di dominio e possesso”.
E’ necessaria spietatezza per costruire individui a diventare
schiavi pronti a costruire altri schiavi.
D'altronde i cattolici conoscono molto bene le tecniche
di manipolazione mentale (specie nei bambini) e i Cappuccini di S.
Francesco, come l’Opus Dei, i Domenicani, i Gesuiti ecc. sono
dei professionisti. Lascio a voi immaginare cosa è successo
nel convento fra il 1903 e il 1907.
L’Essere Umano non è creato ad immagine e
somiglianza di un dio padrone, ma è il risultato delle proprie
strategie di vita, è il risultato delle risposte che ha dato
alle sollecitazioni che dal mondo giungono a lui. E’ il prodotto
della sua educazione!
L’educazione cattolica, cui è stato
sottoposto, porta a questa diagnosi psichiatrica che riprendo dal
libro di Mario Guarino: “Beato Impostore” edizioni Caos:
“Nel 1999 lo psichiatra Luigi Cancrini
firmerà una “perizia psichiatrica su padre Pio”.
Scriverà Cancrini: “Una diagnosi psichiatrica relativa al
caso padre Pio non è difficile da proporre. Osservando
longitudinalmente, il disturbo di cui ha sofferto padre Pio è,
secondo il Dsm IV (manuale diagnostico preparato dall’Associazione
degli psichiatrici americani e oggi largamente utilizzato anche in
Italia e in Europa), un disturbo istrionico della personalità.
Osservato trasversalmente, nelle sue manifestazioni sintomatiche più
evidenti, il suo è un disturbo di trance dissociativa. I
criteri di ricerca per il disturbo di trance dissociativa sono di
ordine sintomatico e culturale.”
In altre parole, il padre, la madre, l’ambiente
superstizioso cattolico del paese, il prete che lo enfatizzava
narrandogli la vita di Francesco che chiamava santo, il convento dei
frati minori, ecc. hanno portato a termine un lavaggio del cervello
del ragazzo facendolo diventare un pazzo. L’uomo non è
creato ad immagine e somiglianza di un dio padrone, ma è il
risultato della sua interazione con l’ambiente.
A quel punto la psicosomatizzazione di quanto subito gli
fa prendere una decisione: il padrone sono io!
Così nel 1910 decise di avere le stigmate.
Gli altri frati avrebbero cessato di rompergli le
scatole, lui era in odore di santità.
Il primo atto di disprezzo per la società lo fece
ignorando gli obblighi militari. Fu dichiarato disertore e il 18
agosto 1917 fu prelevato dai carabinieri. Aveva già eluso il
dovere militare con le sue finte malattie: siano gli altri a crepare;
a lui cosa importava? Con le sue amicizie si fece congedare: mica
voleva partire per il fronte.
Il problema che pose alla chiesa cattolica le stigmate
di Forgione fu di ordine pratico. Non si trattava di un effetto
psicosomatico, ma di una vera e propria truffa.
Ripeto: erano una vera e propria truffa!
Ne è stato testimone il dott. Vincenzo Tangaro e
la così detta sparizione delle stigmate al momento della
morte, nonché la bottiglietta di acido fenico e la tintura di
iodio.
Il fine della truffa è sottomettere ad essa i
pellegrini sia per esatazione del potere personale, sia per denaro
(che poi è la stessa cosa: possedere uomini). D'altronde,
davanti al fanatismo religioso cristiano costruito nella
superstizione e per fini economici dalla chiesa cattolica non ci sono
ragioni scientifiche che tengano.
Che Forgione fosse matto non ci sono più dubbi,
ma un matto che si identifica col dio padrone, per il quale combatte
il demonio e per ciò funzionale alla distruzione del Sistema
Sociale.
Che Forgione fosse un assassino non ci sono dubbi, non
si identificava forse col dio padrone? Quello stesso che mandò
il diluvio universale e massacrò gli abitanti di Sodoma e
Gomorra perché non facevano sesso come lui voleva?
Il 14 ottobre 1920 a S. Giovanni Rotondo le elezioni
furono vinte dai socialisti. Al momento dell’insediamento il
partito popolare di Sturzo e l’organizzazione che lo appoggiava
“Gli arditi di Cristo” con i gagliardetti del Vaticano
massacrarono 14 contadini e ferirono un centinaio di persone. Uno dei
più gravi massacri della storia d’Italia. L’inchiesta
parlamentare dette questi risultati che riprendo sempre dal libro di
Mario Guarino “Beato Impostore”:
“Venne assodato che si era
trattato di un eccidio organizzato e provocato dagli excombattenti
(con l’appoggio dei fascisti). Quegli stessi excombattenti dei
quali padre Pio aveva benedetto la bandiera. Commentando l’eccidio,
il 2 aprile 1961, il quotidiano socialista Avanti punterà il
dito proprio contro il frate di Pietralcina, titolando “padre
Pio era con gli Arditi neri nel massacro di S. Giovanni””
Dopo questi fatti padre Pio ha deciso di derubare in
proprio la terra del paese. Naturalmente non l’ha rubata come un
ladro che agisce con destrezza, ma col metodo che egli conosce bene
insegnatogli all’interno del convento dei Francescani:
l’attività mafiosa.
Attività mafiosa che si materializzò non
solo col suo giro di accoliti che raccogliendo informazioni sputtanò,
diffamò e distrusse la reputazione di varie persone della
gerarchia cattolica che potevano intralciare i suoi progetti.
All’interno delle gerarchie vaticane vige il principio secondo
cui se un prete, un vescovo o un altro gerarca riesce a fare le
scarpe o a impedire e distruggere la carriera di qualcuno anche con
mezzi sporchi e subdoli acquista meriti in quanto il suo fare diventa
espressione della volontà divina. Questo è il modo di
ragionare delle gerarchie vaticane ispirato direttamente dal Gesù
di Nazareth nel suo “non cercare giustizia ai torti” “porgi
l’altra guancia” oppure “mettiti d’accordo con me
che ti accuso altrimenti ti porto dal magistrato che sicuramente ti
condannerà”! Padre Pio si accordò con tale
Morcaldi Francesco detto Ciccillo. Tale personaggio, eletto grazie
alla complicità del frate a sindaco del paese nelle liste di
una coalizione a destra del partito popolare, pagò l’appoggio
del frate concedendo in enfiteusi perpetua il convento e gli orti per
750 lire in quanto i frati si erano resi benemeriti.
Questo tipo di scambio si chiama “voto di scambio”
ed è una delle attività proprie della mafia. Questo
accordo venne siglato il 31 dicembre 1923. Quell’accordo, per
tappe successive, divenne definitivo il 14 settembre 1925.
Una proprietà veniva sottratta al demanio, cioè
al pubblico interesse, e data ad un privato per interessi privati
senza che il sistema sociale avesse un tornaconto se non l’appoggio
che Morcaldi Francesco ebbe per la sua personale elezione.
Voglio sorvolare sulle guerre interne alle gerarchie
religiose. Voglio sorvolare sugli interessi diversi dei vari papi che
per un verso o per un altro combatterono o appoggiarono le operazioni
criminali del frate. Appartengono al cattolicesimo e all’immondizia
che questo sistema religioso esprime.
Voglio sorvolare sulle sue relazioni “amorose”,
vere o false che siano. Chi è malato di morte come padre Pio
concepisce la relazione amorosa come il possesso dell’altro e
ricava piacere soltanto dalla distruzione dell’altro. Non è
importante sapere quali fossero le sue relazioni amorose, ma è
importante sapere che le patologie derivate dal condizionamento
educazionale subito gli impediva di avere relazioni amorose con donne
(o con uomini) che fossero di puro piacere, ma erano sempre relazioni
in cui lui possedeva, disponeva, sottometteva e distruggeva l’altro.
D'altronde il suo comportamento nelle relazioni interpersonali lo
dimostrano.
Vogliamo sorvolare sulle truffe di Giovanbattista
Giuffré e come i Francescani bloccarono le indagini della
guardia di finanza? Vogliamo parlare dei documenti che distrusse per
non finire in galera? O vogliamo parlare dell’articolo
dell’Espresso del 9 aprile 1961 in cui si accusava padre Pio e
Giuffrè dell’anonima banchieri e delle centinaia di
milioni, degli anni cinquanta, fatti sparire?
A cosa mirano i cattolici se non al denaro? Non al
denaro che costruisce la ricchezza per il Sistema Sociale, ma al
denaro rubato al Sistema Sociale per costruire la ricchezza della
chiesa che può così procedere a sottomettere chi non si
può difendere. La chiesa cattolica costruisce miseria sociale
per la sua gloria e padre Pio eseguiva per la sua gloria che
coincideva con quella della chiesa cattolica. L’importante era
essere in grado di derubare il Sistema Sociale e costruire la miseria
fra gli uomini privandoli della ricchezza: lo ordina il Gesù
padrone.
La guerra all’interno della chiesa cattolica
continua. Il papa cattolico Giovanni XXIII, che osteggiava Padre Pio
muore e il suo successore Paolo VI è, a differenza, molto
pragmatico. Padre Pio ha quasi ottanta anni e a Paolo VI°
interessano soltanto le sue ricchezze. E così giunge
l’accordo. Si mette una bella pietra sopra le porcate fatte da
Padre Pio. Padre Pio lo si mette in odore di santificazione in cambio
di un bel testamento. Al Vaticano fu concesso di vedere il testamento
del frate, ma non lo trovò adeguato. Così consegnò
al frate due testamenti che il frate ricopiò e firmò
rendendo il Vaticano erede universale dei suoi beni, delle sue
società e di tutti i suoi soldi. Dopo di che il Vaticano, per
opera del cardinale Ottaviano, lo costrinse ad una pubblica
dichiarazione in cui si sosteneva che la chiesa cattolica era
comprensiva nei suoi confronti. L’ipocrisia di padre Pio e del
Vaticano possono andare tranquillamente a braccetto!
Perché si risolvono le questioni in questo modo?
Perché padre Pio era un buon cristiano, truffava,
rubava, è responsabile di genocidio, ma tutto sommato è
stato utile alla chiesa cattolica. In fondo i preti e i vescovi che
pretendevano di svelare la sua ipocrisia e le sue truffe cosa hanno
fatto per la chiesa cattolica? Volete mettere i milioni di pellegrini
che vanno a chiedere il miracolo e a lasciare l’obolo? Volete
mettere i miliardi che ha ricavato il Vaticano? Cosa sono le pretese
di onestà di prelati e vescovi avversi. Quello che conta è
il risultato. Quello che conta è la gloria del padrone nel
costringere le pecore in ginocchio.
Per questo motivo Wojtyla intende farlo santo!
Ha obbedito alla prima regola del cattolicesimo: ha
derubato il Sistema Sociale umano per arricchire la chiesa cattolica!
Dunque è santo!
Gli Uomini sono convinti che gli eroi portino doni. Gli
eroi portano doni e nel portare doni agli Esseri Umani si trasformano
arrivando a bussare alle porte dell’Olimpo. I cattolici derubano
gli Esseri Umani per arricchire la chiesa cattolica e per questo
motivo vengono fatti santi. Come la Teresa di Calcutta o tutta la
torma di ladri per finire ai missionari che annientano i popoli
africani o i missionari che spacciavano oppio in Cina per distruggere
quel paese.
Le persone vengono ingannate alterando la percezione
della loro attenzione attraverso il condizionamento educazionale.
Decine di milizie di malati arrivano a S. Giovanni Rotondo in cerca
del miracolo e della grazia. Certo, esattamente come molti milioni di
persone giocano al lotto, al totocalcio o al superenalotto. La
superstizione è la stessa! Il desiderio di vincere qualche
cosa gratuitamente è fortissimo. Attraverso questo si
costruisce la truffa e l’inganno. Si chiedono dei comportamenti
deferenti, comportamenti di rinuncia alla vita prospettando la
vincita del miracolo o della grazia quando si sa che l’uno e
l’altro sono solo truffe. Dove il truffato non paga soltanto col
denaro, ma paga la propria attesa nella provvidenza con l’intera
propria esistenza.
Padre Pio è solo un volgare truffatore la cui
truffa sarà continuata e perpetrata dal Vaticano perché
è una fonte di guadagno economico ed uno strumento per
costringere le persone a rinunciare alla propria vita. E’ uno
strumento che alimenta la superstizione. Alimenta la concentrazione
dell’attenzione degli astanti su un’attesa che non solo non
arriverà, ma che pagheranno con la loro vita.
D'altronde, come mai la chiesa cattolica non mette
l’accento sul miracolo di padre Pio, quello vero? Un uomo, detto
padre di famiglia, va in pellegrinaggio e al ritorno stermina la
famiglia. E perché non mettere l’accento sull’altro
grande miracolo? Migliaia di persone vanno storpi da padre Pio e
ritornano storpi, ma col portafoglio più leggero.
Questo è il vero miracolo per cui Wojtyla ha
fatto beato padre Pio. Ricordiamo che senza denaro i missionari
cattolici non possono costringere gli Indù a farsi battezzare
o a diffondere l’Aids in Africa. Volete mettere che grande
miracolo? Costruire la miseria fra gli Esseri Umani a maggior gloria
del dio padrone dei cristiani.
N.B. Per lo scritto è stato usata la traccia del
libro “Beato impostore” di Mario Guarino ed. Caos.
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