Agostino d'Ippona (latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) fu un filosofo, vescovo e teologo latino. Padre, Dottore e santo della Chiesa cattolica, è conosciuto semplicemente come sant'Agostino, detto anche Doctor Gratiae (Dottore della Grazia).
Secondo Antonio Livi è stato «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto».
La sua opera più celebre sono le Confessioni. A lui si rifanno numerose forme di vita religiosa, tra i quali l'Ordine di Sant'Agostino (OSA), chiamato degli Agostiniani: diffusi in tutto il mondo, insieme agli Agostiniani scalzi (OAD) e agli Agostiniani Recolletti (OAR), costituiscono nella Chiesa cattolica la principale eredità spirituale del santo di Ippona, alla cui Regola di vita si ispirano anche numerose altre congregazioni, oltre ai Canonici Regolari di Sant'Agostino. Alcune Chiese scismatiche africane, fenomeni a metà tra le cosiddette Piccole Chiese ed il sincretismo (in particolare quelle fornite di successione apostolica), sorte nel corso del XIX e del XX secolo, si sono auto-definite Agostiniste, in considerazione della origine africana del santo.
Nel suo libro "De Civitate" - Sermone XXXVII, descrivendo un viaggio fatto in Etiopia racconta:
"Io e quelli che erano con me vedemmo degli uomini e delle donne senza testa che avevano due grandi occhi sul petto".
Ci informa poi che: “il pavone pare favorito dall'Onnipotente dato che la sua carne non si corrompe e trionfa sulla morte”.
E ancora: “In Cappadocia ci sono giumente che vengono ingravidate dal vento, e i cui puledri vivono solo tre anni, e infine dovete sapere che: le rane nascono dalla terra e non da genitori sessuati”.
Questo è uno dei Padri illuminati della chiesa, meritandosi così la qualifica di Antonio Livi di cui sopra.
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